Abraham Brioschi: talento emergente
Talento emergente Abreham Brioschi attinge alle sue radici native africane per creare forme futuristiche ispirate alla tradizione e al simbolismo
Abreham Brioschi ha sempre avuto un'affinità con la natura, il legno per la precisione. «Sono nato in Etiopia e cresciuto a Milano, ma i miei genitori avevano una casetta sul Lago di Garda con giardino», spiega. "Quando andavamo lì ero spesso fuori a creare archi e altre piccole cose in legno, creavo costantemente oggetti."
Oggi il designer venticinquenne ha un quaderno rosso dove scarica le numerose idee che gli vengono in mente, ispirate dalle forme quotidiane che incontra. Brioschi dà vita a questi disegni, come faceva quando era più giovane, con le sue stesse mani. "Mi piace lavorare con il legno, è un materiale emozionante, e realizzare io stesso i prototipi mi dà l'opportunità di sperimentare e vedere se le idee funzionano e non sono semplicemente belle", mi dice.
Abreham Brioschi sulla sua sedia 'Chenfér'
Brioschi si diploma all'accademia di belle arti NABA di Milano nel 2022, e mentre studia è esposto alla Milano Design Week. Con la sua prima collezione ha suscitato l'interesse di numerose gallerie e designer, ma anche di acquirenti internazionali.
Ha venduto la sua sedia "Wollaita" "che ho finito per realizzare da solo" a un architetto australiano. "Il pezzo è davvero funzionale perché puoi alzarlo e abbassarlo, ma sembra comunque un'opera d'arte." Ispirata alle colonne della chiesa Bet Maryam di Lalibela, in Etiopia, la seduta è composta da una serie di colonne identiche che formano lo scheletro, poi la sezione superiore che forma la seduta, e infine un meccanismo cilindrico che permette di regolarla .
Sedia "Lefleté".
Sedia 'Scarificazione'
L'Italia ha nutrito il laureato, ma la sua ammirazione per i materiali naturali e le culture africane continua a influenzare le sue ambizioni progettuali. 'Quando si è trattato del mio progetto di fine anno, ho subito capito che avrei realizzato qualcosa utilizzando il legno; è senza tempo e ha longevità,' spiega. "Quando ho iniziato a fare ricerca ho tratto ispirazione dalla tribù Mursi in Etiopia."
La sedia 'Scarification' di Brioschi sembra una scultura in legno di wengè, con pezzi più piccoli di legno tagliati a mano aggiunti alla superficie per creare una successione di protuberanze in rilievo, come quella della pelle scarificata. Questo viene poi rivestito in ecopelle per una texture più liscia. Il design è una testimonianza della pratica africana, che ha scoperto non essere del tutto estranea agli europei. "Mentre stavo facendo ricerche ho trovato suggerimenti secondo cui alcuni antichi romani usavano la scarificazione sulle loro guance come un tentativo di impedire alla loro barba di crescere."
Sgabello "Mursi".
Brioschi mi dice che è spinto dalla necessità di fondere innovazione e tecnologia con le storiche culture africane che sono sottovalutate nel design. "Voglio farlo utilizzando forme contemporanee o futuristiche, perché credo che molte delle innovazioni che abbiamo oggi nel mondo siano iniziate in Africa."
Dice di essere un fan del designer britannico Samuel Ross, che è stato molto esplicito nel suo sostegno ai giovani creativi neri; Anche Brioschi vorrebbe 'essere visibile agli aspiranti designer' permettendo al suo lavoro 'di dimostrare che il design africano è significativo'.
abrehamdesign.com
Sgabello 'Oromo'
Tavolo "Lefleté".
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